Sabato 13 h 21.15 — Domenica 14 h 17.00, 21.15 — Lunedì 15 h 21.15 — APRILE
Sabato 20 h 21.15 — Domenica 21 h 17.00, 21.15 — Lunedì 22 h 21.15 — APRILE
TRAMA
Michele, insegnante nella scuola romana “Alberto Moravia“, insoddisfatto della vita professionale condotta nella grande città, decide di dare una svolta alla propria esistenza trasferendosi nel piccolo paese marsicano di Rupe, nome di fantasia di Opi, nel cuore del parco nazionale d’Abruzzo. Insieme alla vicepreside Agnese dovrà tentare tutto il possibile per mantenere aperta la piccola scuola intitolata a Cesidio Gentile, il poeta e pastore abruzzese noto come “Jurico”. La scuola pluriclasse, a causa del calo demografico particolarmente accentuato nelle aree interne e quindi per scarsità di nuove iscrizioni, sembra essere destinata alla soppressione e al conseguente accorpamento con la realtà scolastica di un centro turistico dell’Alto Sangro, il paese immaginario di Castelromito. Attraverso alcuni stratagemmi e il particolare impegno degli insegnanti, la scuola verrà invece salvata, divenendo così un simbolo di speranza per il futuro dei piccoli comuni delle aree montane.[2]
Sabato 6 h 21.15 — Domenica 7 h 17.00, 21.15 — Lunedì 8 h 21.15
TRAMA
Priscilla e Elvis si conoscono ad una festa nel 1959 e iniziano a frequentarsi. Al termine del servizio militare, Elvis riparte per gli Stati Uniti ed i due non si vedono per due anni circa. Elvis chiede ai genitori di Priscilla di lasciarla andare negli Stati Uniti a trovarlo in seguito, e nel 1963 li convince a dare il permesso a Priscilla di andare vivere nel residenza di Graceland a Memphis, con suo padre Vernon, divenuto legalmente in loco parentis, in modo che la ragazza, di dieci anni più giovane di lui e non ancora maggiorenne, possa frequentare il liceo cattolico della città. Elvis tradisce ripetutamente Priscilla, tra le tante anche con Ann-Margret, e aderisce al movimento della controcultura. Nel 1967 la coppia si sposa, dando alla luce la figlia Lisa Marie nel 1968. Il matrimonio si dimostra turbolento, e cinque anni dopo Priscilla, che nel frattempo ha iniziato una relazione con Mike Stone, ottiene il divorzio da Elvis.
Proiezione particolare il giorno 2 Aprile 2024 h 21.15
Possibilità di discussione con attori e regista al termine della proiezione
Emanuele è un giovane fabbro che, stanco dei ritmi alienanti in azienda, si licenzia e decide di cambiare vita: sale in montagna e acquista le capre dall’ultimo pastore dell’isola. Presto però si trova nel mirino di un progetto di cementificazione selvaggia che incombe sull’isola, una devastazione ambientale resa concreta da un gruppo di affaristi senza scrupoli, capitanati da un miliardario che ha corrotto il sindaco. Non solo: i colletti bianchi hanno stretto legami persino con le cosche mafiose, incaricate di interrare misteriosi rifiuti. Lele scopre di avere affinità con Ada, compagna del business man e modella per le pubblicità, e con la cavallerizza Sofia, entrambe ignare delle azioni del gruppo criminale. La più grande alleata dell’allevatore nella difesa della montagna sarà Flora, una contabile del Comune integerrima vessata dal sindaco e dai fedelissimi. Grottesche superstizioni, avido cinismo, ma anche amori e gelosie s’incrociano nei giorni del conflitto fra Denaro e Natura, con un pizzico di magia e speranza di cambiamento.
Estranei, il film diretto da Andrew Haigh, è ambientato a Londra dove una notte, in un palazzo semivuoto, Adam (Andrew Scott), fa la conoscenza del suo vicino Harry (Paul Mescal). È un incontro casuale ma che a entrambi sembra essere avvenuto per un motivo. I due iniziano a frequentarsi e la vita monotona di Adam sembra cambiare in fretta. La loro profonda relazione risveglia i fantasmi del suo passato che decide di voler affrontare insieme a Harry. Primo tra tutti, tornare nella sua casa d’infanzia dove non è più stato da oltre trent’anni, e cioè da quando sono morti i suoi genitori (Claire Foy e Jamie Bell) e lui era ancora un bambino. Arrivati lì, Adam scopre sconcertato che sua madre e suo padre abitano ancora in quella casa, sono
Emma e il Giaguaro Nero, il film diretto da Gilles de Maistre, ha per protagonista Autumn (Lumi Pollack), una bambina che vive nella Foresta Amazzonica. Cresciuta a contatto con la natura, la bambina ha stretto un legame molto forte con un cucciolo di giaguaro a cui dà il nome Hope. Quando Autumn ha sei anni, è costretta a lasciare il luogo idilliaco dove vive per trasferirsi nella caotica New York con suo padre Saul (Paul Greene). Otto anni dopo, Autumn è ormai un’adolescente ma non ha mai dimenticato il suo amato Hope. Un giorno scopre che il giaguaro, ormai diventato adulto, è in serio pericolo. La ragazzina non esita un minuto e decide di partire per tornare nella giungla amazzonica e salvare il suo migliore amico.
Sabato 23 h 21.15—Domenica 24 h 17.00, 21.15—Lunedì 25 h 21.15 MARZO2024
TRAMA da Coming Soon
Sono passati quasi trent’anni da quando Sandro Molino e la sua famiglia sono approdati a Ventotene per trascorrere sull’isola le ferie d’agosto e sostenere i loro principi e stile di vita “di sinistra” contro l’arroganza da “nuovi barbari” Mazzalupi, i vicini freschi di vittoria berlusconiana. Il ritorno di entrambi i clan sull’isola è l’occasione per un nuovo confronto e per il ritrovamento di vecchi e nuovi personaggi: Sandro, ora in fin di vita, attaccato a ricordi che di molto lo precedono mentre fa pipì ovunque e non sa più come si chiama il mare; sua moglie Cecilia, che cerca ancora disperatamente l’attenzione del marito; Marisa e Luciana Mazzalupi, ora vedove, che si concentrano l’una sul nuovo compagno Pierluigi, sedicente imprenditore che ha promesso di portarla a Dubai, l’altra sulla figlia Agnese che è diventata l’influencer Sabbry e sta per sposarsi con Cesare, un arrivista con tatuata sul braccio la scritta “Memento audere sempre”.
Tornano sull’isola anche i figli di Cecilia: Martina con il piccolo Tito che pende dalle labbra di nonno Sandro, e Altiero, concepito proprio a Ventotene con Sandro di cui è diventato la nemesi, perché vive in America ed è diventato ricchissimo grazie ad un’app che oscura i dati sensibili di chi la usa.
Non mancano altri reduci della vacanza precedente: la coppia gay Betta e Graziella, il provolone alternativo Roberto, lo scanzonato Ivan, il figlio di Luciana Massimo (nella realtà figlio di Ennio Fantastichini) e il cinefilo Mauro, l’unico rimasto a Ventotene per quasi trent’anni.
Più che ripresi dal film precedente, questi personaggi sono riesumati, in un film che si confronta continuamente con il tema della morte: quella fisica di Ruggero e Marcello e dei loro indimenticabili interpreti Ennio Fantastichini e Piero Natoli; quella politica delle ideologie; e soprattutto quella semantica delle parole: perché in Un altro Ferragosto le parole sono importanti, tanto quelle rimosse, come “fascista”, quanto quelle che scivolano via dalla memoria di Sandro per fare posto ai ricordi, i neologismi inglesi che affollano i discorsi vuoti dell’entourage di Sabbry quanto i nomi dati ai figli per mantenere vivo il ricordo di una stagione tramontata, e infine la colata di veleno che uscirà dalla bocca di Daniela, ex moglie di Cesare, coro delfico che accompagna una varia umanità meritevole solo dell’estinzione.
Non è un caso dunque che Un altro Ferragosto inizi con l’audio delle conversazioni celebri del film di cui è il seguito, concludendo con la più memorabile: “Non ce state a capì più un cazzo, ma da mo’”, che allora si riferiva alla sinistra, e oggi si è allargata a tutti.
Un altro Ferragosto è un film di parole, in una sceneggiatura (di Francesco Bruni e Paolo e Carlo Virzì) tracimante dialoghi che si sovrappongono e rimbalzano l’uno sull’altro, creando una confusione che non diventa mai fuoco d’artificio (quelli sono appannaggio delle celebrazioni kitch degli influencer) e che ripropone un continuo stop and go drammaturgico, riflesso del meccanismo irrimediabilmente inceppato di un “Paese senza”: senza vergogna, prospettive, crescita economica e politica, senza più Storia e senza grandi alternative alla ripetizione coatta di una danza macabra e inconcludente (il che spiega i finali abbozzati e irrisolti del film).
PROIEZIONE SPECIALE SOLO SABATO 23 MARZO 2024 h 16.00TRAMAda Coming SoonIl Fantasma di Canterville, il film d’animazione diretto da Kim Burdon e Robert Chandler, si svolge in un antico castello inglese infestato da oltre 300 anni dal fantasma di Sir Simon Canterville (Stephen Fry).
Lo spirito vaga per le stanze dell’imponente dimora in cerca di un discendente che lo liberi dalla maledizione che lo ha imprigionato. Tutti gli sventurati che sono passati da lì lungo i secoli, sono poi scappati terrorizzati.
Quando arriva una famiglia americana da poco trasferita in Inghilterra, Sir Simon fa di tutto per spaventare i suoi nuovi inquilini e mandarli via. Ma le sue buffe messe in scena non fanno altro che divertire tutti, che non sembrano affatto spaventati dalla presenza del fantasma. Anzi, il padre di famiglia gli dichiara guerra per sfrattarlo assumendo anche un’acchiappafantasmi professionista (Miranda Hart).
Solo la giovane figlia della coppia decide di mettersi dalla parte di Sir Simon e di aiutarlo a liberarsi dalla maledizione. Ma dovrà dimostrarsi molto coraggiosa…
Sabato 16 h 21.15—Domenica 17 h 17.00, 21.15—Lunedì 18 h 21.15 MARZO2024
TRAMA da Coming Soon
Dune – Parte Due, film diretto da Denis Villeneuve, è il secondo capitolo della saga sci-fi tratta dal romanzo di Frank Herbert. Dopo una serie di prove, Paul Atreides (Timothée Chalamet) è diventato ormai parte del popolo desertico dei Fremen, sostenuto dall’entusiasta leader Stilgar (Javier Bardem). Si è inoltre profondamente legato a Chani (Zendaya), che non riesce però del tutto a leggere in un cuore tormentato. Qual è la priorità di Paul? Vorrebbe vendicarsi degli Harkonnen che gli hanno ucciso il padre e hanno preso il controllo del pianeta Arrakis, con la complicità dell’Imperatore (Christopher Walken), deciso a liberarsi della sua casata. Sa però che questo lo trasformerebbe in un leader spietato, così resiste alle insistenze di sua madre: Lady Jessica (Rebecca Ferguson), ora Reverenda Madre dell’ordine delle Bene Gesserit, vuole che accetti il suo destino di “messia”, Muad’dib, la figura che guiderà i Fremen alla liberazione di Arrakis. E’ una strada dalla quale non si torna indietro, e dal canto loro gli Harkonnen stanno per schierare un nuovo avversario, lo spietato e sanguinario Feyd-Rautha (Austin Butler), nipote del Barone (Stellan Skarsgaard). Paul può avere la meglio? Ma soprattutto, VUOLE avere la meglio, considerando il prezzo da pagare con la guerra? E’ davvero il messia o solo un principe che cerca di vendicare suo padre, il Duca Leto Atreides?
SABATO h 21.15 – DOMENICA h 17.00 – LUNEDI’ h 21.15 MARZO 2024
TRAMA
(Quando la nuova insegnante di matematica e di educazione fisica di una seconda media tedesca, Carla Nowak, decide di prendere l’iniziativa per scoprire chi è il responsabile dei furti che si sono verificati nella scuola, lo fa con le migliori intenzioni. Prima su tutte quella di interrompere la prassi degli interrogatori ai danni di studenti innocenti e di liberarli dall’ombra del pregiudizio che grava su di loro. Sa benissimo, perché lo ha visto con i suoi occhi, che, per esempio, anche tra il corpo docente c’è chi non brilla per onestà. E sa benissimo, perché lo insegna in classe, che una tesi ha bisogno di una dimostrazione valida, da condursi passaggio dopo passaggio, altrimenti si finisce nell’ambito dell’opinione, nel relativismo, nell’anarchia. Eppure la sua azione finisce per innescare una reazione a catena, che sfocia proprio là dove Nowak non avrebbe mai voluto, in quell’immagine finale, che è iconograficamente associabile a una vittoria, ma racconta una tragica sconfitta.
E ce ne sono tante di contraddizioni apparenti in questo film, che scorre come un treno sull’unico binario di un’idea di partenza che dà luogo a una produzione inarrestabile di altre cellule.
Per esempio la contraddizione tra “tolleranza zero” e “democratizzazione”, due parole chiave della policy della scuola, o quella interna alla questione della riservatezza (Carla non leggerebbe mai le pagine del diario di un ragazzo, però lascia accesa una webcam in sala professori, per quanto su un’inquadratura strettissima; e noi sappiamo, perché stiamo guardando un film, che certe scelte possono fare la differenza).
Nell’attenta sceneggiatura del regista Ilker Çatak e di Johannes Duncker, si parla dunque di un solo fatto ma di molte conseguenze. Si parla tra le righe di responsabilità personali, di comportamento collettivo e di come, ancora una volta, questi elementi possano non essere accordati tra loro. Si parla, senza retorica, del coraggio che ci vuole a pensare e agire diversamente dal gruppo.
La sala professori fotografa con la giusta drammaticità lo stato di un’istituzione in grossa crisi, esogena e endogena, in cui il rispetto che un tempo era precetto è stato sostituito dal sentimento umorale, per cui all’insegnante si dà retta finché è simpatico, sa intrattenere, non si fa scudo con il suo ruolo, perché allora quello scudo, sebbene di latta, diventa subito il bersaglio del tiro incrociato di alunni e genitori.)
Sabato 2 h 21.15, Domenica 3 h 17.00-21.15, Lunedì 4 h 21.15 -Domenica 10 h 17.00 Marzo 2024
TRAMA
Schermo nero. Rumori. Musica. 1943: una gruppo di giovani adulti e bambini fanno un picnic vicino a un fiume. Deve far caldo. La luce è accecante. La famiglia è quella di Rudolf Hoss (Christian Friedel) e sua moglie Hedwig (Sandra Huller). Coi 5 figli bambini, uno di qualche mese, abitano la villetta con giardino che dà su Auschwitz. Lui ne è il comandante. Ama andare a cavallo al lavoro. La moglie sta a casa coi bambini e i domestici, che vengono dal campo. Come da lì arrivano le pellicce e altri valori di cui lei e le sue amiche si appropriano. Chiacchiera in giardino con la suocera. A un certo punto arriva la madre, che dopo un po’ se ne va perché non sopporta l’odore.
Il marito viene chiamato a Berlino. La moglie ha una crisi isterica e gli chiede di ottenere che almeno lei possa restare lì, coi bambini: in campagna. Da Budapest, sta arrivando un carico di ebrei ungheresi. La soluzione finale, “calcolata in ogni minimo dettaglio costo/beneficio”, va applicata a tutto il sistema lager. Hoss è “perfetto”, per sovrintendere. È lui a suggerire infatti di usare il gas Zyklon B nelle camere a gas: più veloce.