Dopo essersi conosciuti in un bar, Piero e Lara fissano il loro primo appuntamento a casa di lei. Entrambi hanno voglia di rimettersi in gioco: Lara è una trentacinquenne restauratrice di mobili, che ha appena terminato una relazione con un uomo sposato e cede spesso ad amori senza futuro; Piero è un insegnante di liceo cinquantenne, fresco di divorzio con affidamento congiunto della figlia piccola e porta ancora i segni di altre delusioni sentimentali.
I due protagonisti sono guidati dalle rispettive personalità: Piero ascolta le indicazioni del razionale Professore, del romantico Romeo, del passionale Eros e del disincantato Valium; Lara si fa condurre dall’intransigente Alfa, dalla seducente Trilli, dalla sregolata Scheggia e dalla sognatrice Giulietta………………………………….
Anora, film diretto da Sean Baker, vede protagonista Anora (Mikey Madison), giovane spogliarellista di Brooklyn, che conduce una vita dura tra il lavoro notturno in uno strip club e la convivenza con la sorella in un piccolo appartamento. La sua vita cambia quando incontra Ivan (Mark Eydelshteyn), figlio viziato di un potente oligarca russo. Grazie alla sua conoscenza della lingua russa, Anora viene assegnata a lui come cliente e accetta la sua proposta di fingersi la sua fidanzata per una settimana in cambio di una sostanziosa somma di denaro. Tra lusso sfrenato e spensieratezza a Las Vegas, il gioco si trasforma in realtà: Vanja, desideroso di restare negli Stati Uniti, chiede ad Anora di sposarlo. Lei, vedendo un’opportunità di fuga dalla sua vita difficile, accetta. Il matrimonio sembra un colpo di fortuna per entrambi, finché la notizia non giunge in Russia. Furiosi, i genitori di Vanja partono per gli Stati Uniti, decisi a far annullare il matrimonio con l’aiuto del loro spietato faccendiere armeno……………………………………………………
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze, la docente universitaria Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue: spiegare la letteratura dell’Occidente a ragazzi e ragazze esposti in maniera sempre crescente all’indottrinamento islamico. Quando le condizioni politiche e sociali non glielo consentono più, Nafisi lascia l’insegnamento all’Università di Teheran e riunisce segretamente a casa sua sei delle sue studentesse più impegnate per leggere dei classici occidentali…………………………………………..
4 febbraio 2005. Nicola Calipari, alto dirigente del SISMI, sta partendo per una vacanza con la moglie e i due figli, quando viene richiamato a Roma perché la giornalista de Il Manifesto Giuliana Sgrena è stata rapita a Baghdad, al suo ritorno da una visita ad un campo profughi, da quello che si scoprirà essere un commando sunnita. Per 28 giorni Calipari, soprannominato “il Nibbio”, dovrà fare la spola fra l’Iraq presidiato dall’esercito statunitense e la dirigenza dei Servizi Segreti nel tentativo di ottenere la liberazione di Sgrena.
Il ricordo dell’uccisione del giornalista Enzo Baldoni, avvenuta sempre in Iraq l’anno precedente, è ancora fresco e doloroso, e Calipari farà di tutto per assicurarsi che quella storia non si ripeta, cercando di trattare il rientro di Sgrena senza commettere errori e unendo le forze con il direttore di Il Manifesto, il compagno di Sgrena e alcune alte cariche istituzionali. Ma il destino, e l’incompetenza di certi uomini, non saranno altrettanto attenti e rispettosi nei suoi confronti.
Il Nibbio compie un’operazione doverosa nel ricordare un uomo perbene e un professionista rigoroso, scevro da personalismi e presenzialismi, un po’ come aveva fatto Michele Placido con Giorgio Ambrosoli in Un eroe borghese.
La regia è del quarantenne Alessandro Tonda, che sa gestire bene le scene d’azione all’interno di un immaginario cinematografico global (il suo esordio al lungometraggio, The Shift, era girato in Belgio e interpretato da un cast internazionale). Tonda mette in scena la vicenda Sgrena come una spy story, virando in toni grigi e seppia e dirigendo gli attori come il cast di un thriller mitteleuropeo. La sceneggiatura di Sandro Petraglia, scritta “a mestiere” su un soggetto suo e di Davide Cosco e Lorenzo Bagnatori, scansa il melodramma e punta alla caratterizzazione di Calipari come un uomo di famiglia e di coscienza, evitando ogni superomismo.
Il risultato è un racconto solido che si segue con facilità, anche se con amarezza, ben sostenuto dalle interpretazioni di Claudio Santamaria nei panni del Nibbio e di Sonia Bergamasco in quelli sgomenti di Giuliana Sgrena. Nota di merito per Anna Ferzetti nel ruolo della moglie di Calipari e soprattutto per Beatrice De Mei che interpreta con naturalezza la figlia 18enne, polemica e affettuosa al punto giusto. I cattivi, in questa rappresentazione, sono gli americani, dei quali si sottolineano l’arroganza e l’inettitudine, e il capo della Croce Rossa, intento a disturbare maldestramente (e dannosamente) la camminata sulle uova di Calipari…………………………………………………….
Benji Kaplan è seduto da solo al JFK e osserva i viaggiatori intorno a lui mentre aspetta che arrivi suo cugino David, al quale era un tempo molto legato, per imbarcarsi. Utilizzando i fondi lasciati dalla loro defunta nonna, i cugini Kaplan, ebrei statunitensi, hanno pianificato un tour del patrimonio ebraico attraverso la Polonia nella speranza di vedere la casa in cui la nonna è cresciuta e di entrare in contatto con la storia della loro famiglia. Le loro personalità contrastanti scatenano diverse discussioni. Benji è un vagabondo libero e schietto che critica David per aver perso la sua passione e spontaneità di un tempo. David è un uomo di famiglia pragmatico e riservato che lotta con gli sfoghi senza filtri e la mancanza di direzione nella vita di Benji.
Giunti a Varsavia, David e Benji incontrano i membri del loro gruppo di viaggio: la guida James, di Yorkshire; Mark e Diane, una coppia sposata in pensione di Shaker Heights; Marcia, una californiana fresca di divorzio; ed Eloge, un sopravvissuto al genocidio ruandese che si è convertito all’ebraismo. Il primo giorno, il tour visita il Monumento agli eroi del ghetto, Piazza Grzybów e il Monumento all’insurrezione di Varsavia, dove Benji coinvolge l’intero gruppo in una rievocazione dell’insurrezione di Varsavia, mentre David scatta foto con i telefoni dei compagni.
Il secondo giorno, il gruppo viaggia a Lublino in treno. Benji è turbato dall’incongruenza di viaggiare in prima classe in un tour dell’Olocausto attraverso l’ex Polonia occupata dai nazisti tedeschi, e fa deliberatamente sì che i due cugini perdano la loro fermata. Dopo aver ritrovato la strada del ritorno, James guida il gruppo attraverso i luoghi di interesse culturale della città, come la Porta di Grodno e il Vecchio Cimitero Ebraico. Benji critica la mancanza di autenticità di James durante la loro visita al cimitero e mette in discussione la sua eccessiva attenzione a fatti e statistiche. Con ulteriore imbarazzo di David, lo sfogo di Benji è ben accolto dagli altri membri del gruppo, commossi dalla sua energica onestà. La sera, durante una cena di gruppo, Benji continua a comportarsi in modo inappropriato e a fare commenti scomodi. Quando lascia il tavolo, un esausto David, in lacrime, si apre al gruppo sulla natura complessa della loro relazione, condividendo il misto di ammirazione, risentimento e invidia che prova nei confronti del cugino; e rivela che i due si sono allontanati dopo che Benji, malato di depressione, ha tentato di suicidarsi con un’overdose di sonniferi sei mesi prima.
Nell’ultimo giorno di tour, il gruppo visita il campo di concentramento di Majdanek. Prima di partire, James dice a Benji che è la prima persona in uno dei suoi tour a fornirgli un feedback e lo ringrazia per aver cambiato la sua prospettiva; Benji sembra non ricordare il “feedback” in questione. I Kaplan fumano marijuana insieme sul tetto di un hotel durante la loro ultima notte in Polonia. Benji affronta David sul suo cambiamento di personalità e gli chiede perché non gli fa mai visita. David inizialmente risponde di essere impegnato con moglie e figlio, ma alla fine crolla e spiega che, dopo il tentativo di suicidio di
Un uomo cammina da solo tra le rocce di una zona desertica nei pressi del confine tra Messico e Stati Uniti d’America. Entrato in una stazione di servizio, sviene e viene soccorso da un medico che, cercando nelle sue tasche, trova l’indirizzo del fratello Walt, che vive a Los Angeles. Walt parte per riportare a casa il fratello, Travis, scomparso da 4 anni e ora chiuso in un quasi assoluto mutismo. Durante il lungo viaggio di ritorno, Travis riesce a dire solamente che anni addietro ha comprato un lotto di terra a Paris, nel Texas, dove la madre gli confidò d’essere stato concepito. Arrivati a casa, Travis rincontra suo figlio Hunter, che ora ha 8 anni e vive con la zia Anne e lo zio Walt, che lui chiama mamma e papà, dopo che la madre Jane, anche lei scomparsa, ha affidato il bambino ai cognati.
Dopo un’iniziale riluttanza, col tempo il piccolo Hunter s’affeziona al padre, che pian piano diviene più disinvolto. Una sera Anne confida a Travis che sua moglie Jane ogni mese effettua un versamento su un conto corrente a nome di Hunter e che la banca dove avviene l’operazione si trova a Houston. Travis decide di partire, insieme al figlio, alla ricerca della donna. Arrivati a Houston, i due s’appostano davanti alla banca, vedono Jane e la seguono in macchina. Travis scopre che la moglie lavora in un peep show, dove le donne si esibiscono in piccole cabine attrezzate con uno specchio semiriflettente, che impedisce loro di vedere i clienti dall’altra parte……………………………………….
Elisabeth Sparkle è un’attrice Premio Oscar che ha superato l’apice della carriera e conduce da anni un programma di ginnastica aerobica per la tv. Il giorno del suo 50° compleanno, casualmente ascolta una conversazione telefonica di Harvey, il produttore del programma, che ordina il suo licenziamento per rinnovare il palinsesto con una conduttrice più giovane.
Umiliata, Elisabeth si mette al volante, ma si distrae guardando degli operai che strappano un poster con la sua foto e finisce così per causare un incidente stradale. Viene dimessa dall’ospedale perché non è ferita, ma, anziché essere sollevata per lo scampato pericolo, Elisabeth è avvilita, tanto da impietosire un infermiere. Questi le analizza la colonna vertebrale, dicendole che è “una candidata perfetta” per un non precisato trattamento. Quando esce dall’ospedale, Elisabeth si trova in tasca una chiavetta USB con il marchio The Substance.
La chiavetta contiene la presentazione di un siero di ringiovanimento, venduto nel mercato nero. Il siero non ringiovanisce direttamente la persona, bensì ne genera una versione “più giovane e perfetta”. Con questo sistema, la persona che si è riprodotta potrà rivivere la propria giovinezza per interposta persona, percependo nello stato di letargo quello che il suo alter ego vivrà in prima persona.
Dopo aver a lungo riflettuto, Elisabeth telefona all’azienda per ordinare il prodotto.
Le regole del procedimento sono chiare: il siero è inoculabile una sola volta e provoca la generazione di un clone; la “matrice” e il suo clone vivono in simbiosi e dovranno alternarsi ogni sette giorni esatti: in quei sette giorni, una delle due deve entrare in una sorta di letargo ed essere alimentata da una flebo settimanale. Nei sette giorni in cui la matrice è in letargo, il clone dovrà estrarre giornalmente dalla colonna vertebrale della matrice un campione di liquido cefalorachidiano, che poi si inietterà per rigenerarsi. Il liquido, a sua volta, si riforma nei sette giorni in cui la matrice è sveglia e attiva.
Una volta ritirata la confezione, Elisabeth si inietta il liquido, dopodiché ha delle violente convulsioni finché dalla sua colonna vertebralesi genera una bellissima giovane sui venticinque anni, che sceglie di chiamarsi Sue……………………………………………………
Nel 1971 l’ex deputato del PTBRubens Paiva vive con sua moglie Eunice Facciolla e i cinque figli a Rio de Janeiro, dopo che il colpo di Stato di sei anni prima ha segnato la fine della sua vita politica. Eunice teme per l’incolumità della sua figlia maggiore Veroca, che partecipa attivamente ai movimenti studenteschi contro la dittatura militare. Non sa che il marito finanzia gli oppositori del regime. Un giorno, Rubens viene prelevato dalle autorità per un interrogatorio e non fa più ritorno. Eunice e la figlia Eliana vengono anch’esse portate in caserma, per poi essere rilasciate dopo qualche giorno. La donna comincia allora la sua battaglia solitaria per conoscere la verità, cercando allo stesso tempo di mantenere unita la propria famiglia nonostante le difficoltà economiche. Si trasferisce con i figli a San Paolo, riprende gli studi universitari lasciati in sospeso, e dopo aver finalmente fatto luce sulla sorte del marito, morto a causa delle torture, diventa un’attivista per i diritti umani. Il destino le riserverà altre due terribili prove: un gravissimo incidente che nel 1979 subisce Marcelo, il suo unico figlio maschio, costretto quindi all’uso della sedia a rotelle; e la malattia di Alzheimer che negli anni 90 subdolamente inizierà ad affliggere lei, proprio lei che ha cercato di mantenere viva la memoria del marito e delle altre vittime della dittatura. Diversi anni dopo, nel 2014, durante una riunione familiare, Eunice, nonostante la patologia sia giunta a uno stadio avanzato tale da averle annebbiato quasi del tutto la mente, si illuminerà all’improvviso guardando per caso in televisione un servizio dedicato al marito; poserà quindi, con un volto sorprendentemente espressivo, per una foto di gruppo insieme ai parenti.
Irlanda, dicembre 1985. Il venditore di carbone Billy Furlong scopre il trattamento inumano che orfani e ragazze madri subiscono in un convento cattolico.
1961: il ventenne Robert Zimmerman, che in precedenza ha preso lo pseudonimo di Bob Dylan, si trasferisce a New York per conoscere l’adorato Woody Guthrie, cantante e chitarristafolk attualmente molto malato. In ospedale, mentre si esibisce davanti al suo idolo cantando un pezzo scritto per l’occasione, desta l’attenzione dell’esperto musicista Pete Seeger, con cui stringe amicizia. Per Bob si aprono, piano piano, le porte della scena folk americana cominciando a esibirsi in vari locali del Greenwich Village. In uno di questi conosce la giovane Sylvie Russo, con cui intraprende una relazione.
Successivamente, Bob incontra Joan Baez a un concerto di lei e ne rimane piacevolmente colpito. Insieme v’è il manager della Columbia RecordsAlbert Grossman, il quale sente il giovane cantare e suonare la chitarra acustica e lo prende sotto la sua ala protettrice dandogli la possibilità di incidere un album che, però, è previsto sia principalmente pieno di cover. Il lavoro si chiama proprio Bob Dylan e non ottiene il successo commerciale sperato.
Bob non si perde d’animo e, approfittando della generale inquietudine dovuta alla guerra del Vietnam, rende noti alcuni suoi testi socialmente impegnati, catturando l’attenzione non solo della comunità folk, ma pure di Joan, con cui intraprende una relazione clandestina, ma anche professionale. Ciò porta Bob e Sylvie a lasciarsi. Oltretutto, il giovane continua a sentirsi oppresso dai contratti e dai fan e non avverte la possibilità di esprimersi al meglio nei concerti. Così il tour programmato con Joan finisce coi due a litigare sul palco.
1965. Desideroso di lasciarsi indietro tutte le aspettative che lo opprimono, Bob imbraccia la chitarra elettrica e altri strumenti rock rivoluzionando la sua musica. Comincia così a lavorare all’album Highway 61 Revisited. Ciò appare fin da subito come un tradimento dei principi base del folk e provoca preoccupazione presso gli organizzatori del Newport Festival, che hanno invitato Bob senza immaginare che ci sia la possibilità di un’esibizione così divisiva. Intanto Sylvie si riavvicina al suo ex ma, vedendone un duetto con Joan, capisce che la loro relazione non ha futuro: così lo abbandona di nuovo.
Nel giorno del Newport Festival, a nulla valgono le raccomandazioni degli organizzatori, che si avvalgono pure dell’aiuto di Seeger per convincere Dylan a non suonare in elettrico. Il cantautore, supportato da Johnny Cash, sale sul palco e porta avanti la sua nuova filosofia. Le persone nel pubblico reagiscono malissimo, fischiando e insultando il loro stesso idolo, mentre Seeger cerca di fermarlo, ma viene ostacolato da Grossman………………………………………………….